mercoledì 22 aprile 2009

Il "Camfield Estates Project"

Il Camfield Estates Project è stato realizzato dal Massachussetts Institute of Technology e rappresenta uno dei tentativi più interessanti di sovrapporre una comunità virtuale ad una reale.
L'obiettivo del progetto era quello di verificare se la creazione di una realtà virtuale all'interno di una comunità reale potesse facilitare la creazione di una rete sociale di supporto.
La comunità scelta è stata un piccolo quartiere situato nella zona di Boston, abitato da popolazione prevalentemente di colore con reddito medio-basso.

Prtito nel 2001, il progetto ha inizialmente fornito a 21 famiglie, poi diventate 80, un collegamento ad alta velocità che consentiva di accedere sia a e-mail, chat e newsgroup, sia a un sito web che forniva informaizoni sullo stato della comunità. In particolare, nel sito venivano inseriti la descrizione dei diversi eventi, la presenza di eventuali posti di lavoro, la localuizzazione dei principali servizi e così via.

RISULTATI dell'esperienza:
- dopo 3 anni, la quasi totalità dei partecipanti ha evidenziato la presenza di un'identità sociale legata alla comunità on-line;
- le interazioni tra i membri della comunità risultavano essere cambiate in meglio.

PROBLEMI riscontrati:
- consentire ai membri della comunità di acquisire il livello di competenza tecnica necessario;
- fornire una rete sociale reale a chi non l'aveva;
- definire uno scopo comune che consentisse di trasformare le diverse famigluie in un gruppo.

L'esempio del Camfield Estates Project è molto interessante perché dimostra la possibilità di creare o rafforzare delle reti sociali attraverso la fusione di comunità reali e virtuali.

Da Riva, Psicologia dei Nuovi Media, 2008

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